L’importanza dell’educazione alla differenza di genere per combattere la violenza sulle donne

Data pubblicazione: 27 novembre 2021

Il 25 novembre 2021, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, l’Associazione Professionale Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL hanno organizzato un seminario di formazione sul tema: “L’educazione alla differenza di genere”, per riflettere sui percorsi didattici da realizzare per combattere le discriminazioni e la violenza nei confronti delle donne.

I lavori hanno visto la partecipazione di oltre 150 insegnanti e sono stati coordinati da Gianna Cortellini, Presidente di Proteo Teramo, che ha delineato l’importanza dell’appuntamento formativo, ha tracciato le linee sulla necessità di affrontare in maniera strutturale questi argomenti, visto anche l’aumento del numero di donne vittime di femminicidio.

Nella sua presentazione Alessandra Palombaro, docente di scuola primaria e segretaria della FLC CGIL Teramo, ha sottolineato che la scuola ricopre un ruolo fondamentale nell’educare alla differenza di genere, nello sradicare i pregiudizi, nell’uso di un linguaggio sessuato. Fondamentale partire dal presupposto che l’educazione alle differenze di genere non è una ‘materia’, ma un approccio trasversale all’educazione che ha l’obiettivo di fornire degli strumenti critici necessari per decostruire i modelli dominanti legati alle identità di genere, agli orientamenti sessuali, alle provenienze culturali o religiose. È uno strumento importante sia per favorire la crescita di persone adulte libere ed autodeterminate, sia per contrastare fenomeni quali la violenza maschile contro le donne, la segregazione formativa di genere, il bullismo omotransfobico, il razzismo, sia per decostruire gli stereotipi e i modelli sociali che sono l’origine di ogni discriminazione.

È poi intervenuta Maria Paola Fabiocchi, docente della scuola secondaria, che ha illustrato un percorso didattico su: Discriminazione di genere e violenza sulle donne basandosi sui principi dell’educazione non formale, ovvero prevedendo modalità interattive e scambi orizzontali in cui le studentesse e gli studenti tali da stimolare a partecipare attivamente a partire dalle loro opinioni ed esperienze. Innescando, in tal modo, un processo di consapevolezza per smontare gli stereotipi culturali, tipici di una società patriarcale, coinvolgendo emotivamente i partecipanti e sorprendendoli. Ha illustrato l’armamentario sui quali si reggono i comportamenti sociali che discriminano le donne, gli strumenti operativi utilizzati, la funzione della pubblicità e dei mezzi di comunicazione, le modalità di interagire, le norme di riferimento, il tessuto culturale che sottende a questi modelli culturali.
Un percorso didattico ricco e articolato che ha fornito molti spunti alla discussione che è seguita.

Natascia Innamorati, segretaria della Camera del Lavoro di Teramo, ha delineato le difficoltà che esistono per le donne negli ambienti di lavoro, le vessazioni alle quali sono soggette e la necessità di intervenire con azioni concrete per porre un solido argine a questa drammatica situazione. Ha, inoltre, richiamato esperienze positive, adottate in collaborazione con le istituzioni, per affrontare i temi della discriminazione e della violenza contro le donne.

I lavori sono stati conclusi da Manuela Calza, segretaria nazionale della FLC CGIL con la delega alle politiche di genere la quale, che, nel riconoscere l’importanza dei percorsi formativi proposti, ha posto l’attenzione sulla necessità di rilanciare politiche nazionali che spazzino via gli stereotipi sessisti nei confronti delle donne, Per questo occorre investire molto nel sistema d’istruzione, uno dei presidi più importanti per costruire una società senza discriminazioni, per far crescere una cultura dell’eguaglianza sostanziale anche tra i sessi. I progetti in questa direzione esistenti negli istituti non devono essere iniziative personali di insegnanti o dirigenti ma devono entrare nella pratica didattica quotidiana con le risorse necessarie e il tempo scuola adeguato.