Per i precari della scuola in Molise l'incognita del rinnovo dei contratti

Data pubblicazione: Jul 06, 2014 4:39:46 PM

In questi giorni i docenti precari della scuola stanno facendo la fila presso gli Uffici del lavoro ed i Patronati per fare le domande di disoccupazione. In Molise si tratta di circa 700 docenti che con il loro lavoro hanno garantito il diritto all’istruzione. Per loro c’è l’incognita, per il prossimo anno scolastico, del mancato rinnovo del contratto di lavoro. Ai tagli ed alle riduzioni di organico si sono aggiunte le voci di ulteriori interventi per la martoriata scuola pubblica. Si dovrebbe avere rispetto per chi, in condizioni disagiate, continua ad impegnarsi perché la scuola possa assolvere alle sue funzioni costituzionalmente disciplinate. Invece di discutere di un sistema di reclutamento stabile che possa consentire a quanti hanno titoli ed esperienze di far bene il proprio lavoro, ci si continua ad accanire nei confronti dei precari e dei docenti con sortite fatte da chi dimostra di non conoscere come funzionano le scuole.

Ultimo in ordine di tempo, l’uscita del sottosegretario Reggi, il quale propone scuole aperte fino alle 10 di sera, raddoppio dell’orario settimanale per tutti i docenti, premi a chi si impegna di più. Sempre secondo gli annunci di Reggi questa proposta diventerà una legge delega nei prossimi quindici giorni. Eppure basterebbe vedere quello che succede in Europa per ricordare a questi soloni che in Italia i docenti sono retribuiti meno che altrove e che lavorano per un numero di ore sostanzialmente identico ed in alcuni casi superiore ai colleghi europei. Mentre altrove si investe in istruzione, in formazione ed in ricerca, si mettono in sicurezza le scuole, si garantiscono organici e tempo scuola adeguati, da noi lo sport nazionale è quello di dare addosso al lavoro dei docenti ed a ridurre il tempo scuola.

Si ripropone la solita pratica dei tagli lineari con la vecchia richiesta, già avanzata da Monti, di far lavorare gratuitamente i docenti dopo 7 anni di blocco dei contratti e si licenziano, nei fatti, i precari. Bel modo per motivare e incentivare al lavoro! Manca una qualsiasi proposta sul modello di scuola pubblica, mancano idee per garantire a tutti il diritto ad un’istruzione di qualità, con quale tempo scuola, con quali organici e con quali risorse. Tutto viene ridotto ad uno spot pubblicitario: premiamo chi sta di più a scuola. Ma per fare cosa? Occorrerebbe invece un grande dibattito con docenti, ata, genitori, studenti e non le consultazioni on line come si è fatto con la pseudo riforma della Pubblica Amministrazione. Non si parla di investimenti per l’innalzamento della qualità della scuola pubblica ma solo di tagli con la riduzione di un anno dei percorsi scolastici. Questa operazione comporterà in Molise la perdita di altri 350 posti di lavoro e la mancata riassunzione del personale precario.

Non si discute di come valorizzare il personale ma solo di aumenti dei carichi di lavoro senza, peraltro, rinnovare il contratto nazionale. La FLC CGIL è pronta a discutere tutti quei cambiamenti necessari per ridare prestigio e credibilità all’istruzione pubblica, ma nessun cambiamento potrà esserci sul lavoro senza il coinvolgimento delle parti sociali e di tutte le componenti scolastiche.