PARTECIPATO E NUMEROSO IL SEMINARIO DI VENERDI' 10 FEBBRAIO A CAMPOBASSO SULL’INCLUSIONE SCOLASTICA

Data pubblicazione: Feb 11, 2017 11:49:14 AM

Si è discusso di quale scuola garantire agli studenti disabili e del ruolo dell’insegnante di sostegno

Le prospettive dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, alla luce dello Schema di decreto legislativo n.378 presentato dal Governo, sono stati al centro di un Seminario di formazione regionale che si è tenuto venerdì 10 febbraio nell’aula magna dell’IIS “Pilla” di Campobasso.

All’evento, organizzato da Proteo Fare Sapere e dalla FLC CGIL Molise, hanno partecipato oltre 130 tra docenti di sostegno e non, dirigenti scolastici e personale ATA, in rappresentanza di 40 Istituzioni scolastiche. Una platea numerosa ed attenta che ha ascoltato le diverse relazioni ed è intervenuta nel dibattito con proposte concrete e riflessioni di merito.

I lavori sono stati presentati da Sergio Sorella, Presidente nazionale dell’Associazione Proteo Fare Sapere, il quale ha delineato gli ambiti entro cui si colloca tale iniziativa, ricordando la necessità per le scuole di dotarsi di un piano di formazione che sia il frutto di una elaborazione autonoma e non centralistica, che metta al primo posto l’esigenza di offrire agli alunni una scuola pubblica di qualità.

Ha introdotto i lavori Pino La Fratta,(leggi la relazione) segretario regionale della FLC CGIL Molise, che ha analizzato le diverse criticità della delega sull’inclusione, presentata dal governo alle commissioni parlamentari, partendo dalla considerazione che gli interventi normativi che si sono succeduti nel tempo in maniera disorganica, spesso orientati solo dal principio del contenimento della spesa, hanno generato una situazione “di stallo” rispetto alle politiche dell’inclusione. Pertanto, pur essendo necessario un intervento, sarebbe stato utile un dibattito articolato sulle modalità e non una legge delega che comprime qualsiasi possibilità di modifica sostanziale. Nel merito del provvedimento, suscitano notevoli preoccupazioni e contrarietà, le modalità scelte su: prestazioni e le competenze, sulle procedure di certificazione per l’inclusione, sulla costituzione del Gruppo per l’inclusione territoriale, sul passaggio da sostegno a materia e sulla declinazione rigida della continuità didattica. Nel testo, il valore dell’inclusione, quale obiettivo dell’istituzione scolastica, è riconosciuto solo nel primo articolo del decreto, mentre viene smentito platealmente dal successivo articolato.

Temi che sono stati ripresi a vario titolo dagli interventi successivi. Annamaria Fazioli, docente di sostegno Scuola Secondaria I grado, partendo dalla propria esperienza, si è soffermata sul ruolo del genitore collaborativo, su quello di facilitatore del docente di sostegno e sul valore della continuità; Chiara Di Lembo, docente scuola primaria e responsabile Centro Documentazione Handicap, ha rilevato che l’inclusione è un processo di cambiamento mentale e che le idee spingono ad azioni che cambiano anche il significato delle parole, fornendo, inoltre, i numeri che riguardano il sostegno in Molise. Vincenzo Falabella, Presidente nazionale F.I.S.H – Onlus, ha rilevato la necessità si riqualificare il sistema per garantire una scuola davvero inclusiva, dando la priorità alla continuità didattica, alla formazione del personale ed a modalità adeguate di reclutamento. Filippo Bruni, Docente di Didattica e pedagogia speciale - Università degli Studi del Molise, ha insistito sulla necessità di dare un significato alle parole inclusione e valutazione (fare e dimostrare di fare), sottolineando l’esistenza di tante buone pratiche nella scuola italiana e proponendo l’osservatorio nazionale e regionale (come momento di ascolto e di conoscenza delle esigenze degli insegnati). Rossella Gianfagna, Dirigente Scolastico I.I.S.S “L.Pilla” Campobasso, ha parlato di diritto allo studio per gli studenti disabili e non al sostegno didattico; la continuità deve essere legata al progetto didattico della scuola e non al singolo insegnante. Salvatore Nocera, della F.I.S.H Onlus, esperto in materia di inclusione scolastica, è intervenuto sul principio del profilo di funzionamento e sul fatto che esso debba tener conto sia delle condizioni dell’alunno sia del contesto, insistendo sul fatto che la formazione per l’handicap deve riguardare tutti i docenti.

A questi interventi è seguito un ricco ed articolato dibattito durante il quale sono emerse le criticità del ruolo dell’insegnate di sostegno ma anche le tante buone esperienze di inclusione che si realizzano, nonostante le difficoltà derivanti dai tagli agli organici ed alle risorse e dalle continue intrusioni normative. Ha chiuso i lavori della giornata Anna Fedeli, segretaria nazionale della FLC CGIL, che riprendendo i diversi temi sviluppati nel dibattito, si è soffermata sul contesto dicendo che la delega sull’inclusione, delle otto deleghe presentate dal governo in Parlamento, è la più retriva e la più pericolosa; essa non investe sul sostegno, non stabilizza i posti in organico di fatto, determinando ancora tanti precari con conseguenze inevitabili sulla continuità didattica e sul percorso di inclusione degli alunni disabili. Ha concluso dicendo che la FLC CGIL ha fatto proposte circostanziate per superare le tante criticità riscontrate.