ORGANICI INSUFFICIENTI PER FARE SCUOLA: ANCHE L’USR SE NE ACCORGE E CHIEDE 70 POSTI IN PIU’

Data pubblicazione: Jul 26, 2014 10:41:1 AM

In questi giorni la FLC CGIL Molise è tornata a denunciare il grave stato di abbandono in cui versano le scuole pubbliche della regione. Ha promosso assemblee con i precari, un presidio davanti alla Prefettura di Campobasso ed ha chiesto un incontro alla delegazione parlamentare molisana. Al Prefetto di Campobasso è stato consegnato un documento che riassume le difficoltà in cui si trovano le scuole molisane, per effetto dei tagli agli organici, per le riduzioni delle risorse e per la contrazione del tempo scuola. E’ in attesa di poter incontrare la delegazione parlamentare per condividere proposte concrete sulle iniziative, anche legislative, che essa potrebbe assumere in merito alla garanzia di una scuola pubblica adeguata per gli studenti molisani.

Intanto anche l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato di aver chiesto al MIUR 70 posti in più, tra docenti e personale ATA, perché gli organici assegnati non consentono di coprire le richieste fatte dalle scuole. Anzi, sono necessari ulteriori posti di sostegno per garantire ai ragazzi disabili il diritto all’integrazione scolastica ed a un’istruzione individualizzata.

Questa disposizione conferma quanto denunciato in più occasioni dalla FLC CGIL Molise: con i numeri assegnati non è possibile fare scuola in regione. Viene messo in discussione il diritto costituzionale all’istruzione. Gli ulteriori tagli di 40 posti, previsti dal MIUR per il prossimo anno scolastico, documentano la scelta dell’Amministrazione di ridurre gli organici a prescindere. Infatti, il provvedimento di richiesta di nuovi organici avanzato dall’USR Molise, dimostra, inequivocabilmente, che da una parte si riduce e dall’altra si chiedono altri posti per consentire alle scuole di poter funzionare. Bisogna smetterla con una politica che non si interessa del futuro delle nuove generazioni. Un futuro che passa, inizialmente, attraverso un’istruzione adeguata.

Le disfunzioni ed i problemi derivanti da queste riduzioni sono sotto gli occhi di tutti: classi pollaio, aumento del numero di ore d’insegnamento, mancanza di risorse per il recupero e per l’integrazione, impossibilità di tenere aperte le scuole per le iniziative programmate, compensi non percepiti per le attività svolte, segreterie ridotte all’osso con disservizi amministrativi conseguenti. In questi ultimi anni le scuole sono state costrette a vivere nell’emergenza. La politica dei tagli e quella delle riduzioni le hanno stremate.

Occorre una nuova stagione nella quale si ponga al centro dell’attenzione l’importanza di investire in istruzione e formazione. Sono questi, infatti, gli ambiti entro i quali far ripartire una prospettiva di crescita e di sviluppo in Molise. La certificazione delle diverse crisi aziendali, che viene fatta quotidianamente in regione, potrà essere superata solo da interventi risolutivi ed investimenti nei settori della conoscenza. Tutto il resto rappresenta un palliativo che può dare una boccata d’ossigeno nel breve periodo, ma risulta, com’è evidente, uno strumento inadeguato rispetto alla complessità della crisi odierna.

Intanto prosegue la mobilitazione. Per il 30 luglio ‘14 il Coordinamento dei precari della scuola ha annunciato un’altra assemblea a Campobasso.