MUORE MENTRE CORRE PER SPEGNERE IL FUOCO: IL CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI DOMENICO DE MARIA
Data pubblicazione: Apr 03, 2016 5:7:13 AM
I giornali riferiscono che Domenico De Maria, di 58 anni, custode presso il Convitto Mario Pagano di Campobasso, stanotte, accortosi di un inizio d’incendio, ha preso l’estintore e si è messo a correre verso il portone laterale del convitto Mario Pagano che andava a fuoco. Improvvisamente è caduto a terra, stroncato da un infarto nel viale verso l’ingresso principale della scuola. Poco dopo i vigili del fuoco, allertati da qualcuno, si sono recati a spegnere i sacchi dell’immondizia dati in fiamme, costatando il corpo, oramai esanime, del custode.
Gli investigatori ritengono che la matrice dolosa dell’incendio sia più che probabile. Mentre non vi sono dubbi sulla causa del decesso di Domenico Di Maria: il medico legale, avrebbe già accertato che è deceduto per un arresto cardiocircolatorio.
Una probabile bravata ha avuto un epilogo tristissimo. Un lavoratore scrupoloso, molto conosciuto tra i convittori, nell’adempimento del proprio dovere di vigilanza, è accorso rapidamente con l’estintore in mano per porre fine all’inizio dell’incendio e, forse, per questa tensione emotiva, è rimasto stroncato da un infarto. Alla magistratura il compito di far luce sull’intera vicenda.
Ha perso la vita un collaboratore scolastico; un lavoratore che familiarizzava con gli studenti del Convitto e che era sempre disponibile a risolvere i piccoli problemi di organizzazione e di gestione che si presentavano. Sempre pronto a dare una mano e ad impegnarsi, con il sorriso che non gli mancava mai.
Per quanto ci riguarda, come FLC CGIL Molise, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia di Domenico Di Maria ed ai suoi figli che stanno vivendo questi dolorosi momenti, formuliamo l’auspicio che da tale triste evento possa anche maturare la consapevolezza del prezioso lavoro che svolgono dei lavoratori, come i custodi ed i collaboratori scolastici, spesso giudicati con approssimazione e superficialità, per compiti ritenuti poco importanti e che invece rappresentano l’anello di congiunzione tra l’attenzione alle strutture scolastiche e la necessità di garantire ambienti adeguati nei quali fare scuola.