Dimensionamento scolastico in provincia di Isernia. Nota della FLC CGIL Molise
Data pubblicazione: Oct 16, 2018 10:9:23 AM
La FLC CGIL Molise comunica di avere appreso solo in data odierna, dagli organi di stampa locali, della convocazione di una riunione sul dimensionamento scolastico, che si terrà presso la sede della Provincia di Isernia. Pur apprezzando la scelta di affrontare finalmente un problema che questa Organizzazione Sindacale ha sollevato più volte, come dimostrano i comunicati ufficiali e gli appelli rivolti alle istituzioni politiche regionali e al Presidente Toma fin dal suo insediamento, lascrivente O.S. non può fare a meno di rilevare quanto segue.
Ancora una volta si convoca una riunione per deliberare su una criticità nota (il dimensionamento scolastico in Molise è fermo al 2016) senza una preventiva proposta, che avrebbe permesso una vera interlocuzione con le parti sociali, il personale scolastico e tutti coloro che sono interessati. Le uniche proposte di cui siamo a conoscenza sono quelle forniteci dagli organi di stampa: ci chiediamo con chi siano state condivise e quanto invece
siano frutto di accordi stabiliti in altri luoghi. Ancora una volta si preferisce deliberare in emergenza, piuttosto che confrontarsi veramente con il mondo della scuola. La FLC CGIL Molise aveva chiesto in tempi non sospetti la convocazione di una Cabina di regia sul dimensionamento scolastico, che vedesse la presenza di tutti i soggetti istituzionali, coinvolti al livello regionale, per realizzare una pianificazione dell’offerta formativa, che tenesse conto della popolazione scolastica e delle strutture esistenti.
La presenza di aree interne, di scuole site in territori montani e difficilmente raggiungibili, renderebbe necessaria un’attenzione specifica al territorio da parte della politica, che, invece, non si è interessata al tema, con il risultato che ci si è limitati ad accettare meri criteri numerici, che naturalmente ci penalizzano. Per la stessa ragione abbiamo sempre chiesto, inascoltati, che si rivedessero i rigidi parametri imposti dalla legge sul dimensionamento delle scuole, che porteranno ad ulteriori perdite di istituti scolastici in un lento e inesorabile declino.
La FLC CGIL, nel ribadire la propria posizione sulla necessità di decisioni che abbiano come obiettivo prioritario un chiaro ed efficace progetto educativo e formativo per il futuro della provincia di Isernia e del suo sistema di istruzione, in ogni caso ribadisce la propria contrarietà alla paventata creazione di ulteriori Istituti Onnicomprensivi, per ovvie motivazioni organizzative, didattiche e pedagogiche. Si ricorda, a tal proposito, che la normativa attuale
prevede la possibilità di Istituti Onnicomprensivi solo in via residuale, non essendo prevista tra l’altro per essi nemmeno l'elezione del Consiglio d'Istituto (ma di un Commissario straordinario). In ogni caso si rammenta che lo stesso “documento istruttorio” allegato alle Linee guida per l’organizzazione della rete scolastica, deliberate dalla Giunta Regionale del Molise del 06.08.2018, ribadisce la validità dei principi generali stabiliti della delibera del Consiglio regionale del Molise n 251 del 17 dicembre 2013, in cui, relativamente agli Istituti in oggetto, si stabilisce: ”Vanno escluse le aggregazioni di scuole in Istituti Onnicomprensivi, tranne che in casi eccezionali, motivati e condivisi, tenuto conto che un’adeguata offerta formativa delle scuole superiori suggerisce di superare la logica dei confini comunali. L’unificazione delle istituzioni secondarie di secondo grado dovrà avvenire
prioritariamente tra gli istituti della medesima tipologia, orientandosi alla costruzione di poli omogenei”.
Per tale ragione, nel ribadire la nostra contrarietà a soluzioni che non tengano conto dei reali bisogni della scuola molisana, chiediamo di aprire da subito una vera discussione su tutto il sistema d’Istruzione e formazione regionale, che coinvolga Istituzioni, parti sociali, lavoratori, studenti, ovvero quanti la scuola la vivono davvero ogni giorno. Discutere di dimensionamento scolastico con queste premesse e in queste condizioni, ci sembra unù pessimo modo per affrontare questioni che, invece, andrebbero poste al centro del dibattito politico regionale.