Abbracciamo la scuola. Manifestazione a Campobasso
Data pubblicazione: Jun 25, 2015 8:32:58 PM
Oggi 25 giugno a Campobasso abbiamo abbracciato simbolicamente la scuola, con la manifestazione davanti alla scuola primaria “F. D’Ovidio”
Questa data sarà ricordata come una delle più infauste per la scuola pubblica e per la democrazia in questo paese. Il governo, ignorando le ragioni di insegnanti, studenti, famiglie e venendo meno a quanto lo stesso Presidente del Consiglio aveva annunciato pubblicamente non meno di una settimana fa (“faremo una conferenza sulla scuola a luglio, sentiremo tutti e poi decideremo”) ha posto la fiducia sul DDL della cd Buona scuola. Un atto grave, un vero strappo istituzionale, compiuto nell’assordante silenzio di molti, tra cui oltre a quello dei vertici istituzionali, spicca quello anche quello degli“pseudo – intellettuali”.
Una brutta pagina per la nostra democrazia, che vede complici, allo stesso modo, tutti quei senatori che hanno votato la fiducia, a prescindere da sofismi e pseudo distinzioni sulle motivazioni. A nostro avviso, non ci sono mediazioni che tengono: votare per la “ditta”, sostenendo che non c’era altra scelta possibile, è ancora peggio.
Le richieste provenienti dalle OO.SS e dal mondo della scuola sono rimaste inascoltate, anzi, in alcuni casi il maxiemendamento contiene addirittura un peggioramento rispetto a quanto prevedeva il testo originario. Si pensi alle assunzioni: dai paventati 100 mila in ruolo subito, si passa ad un perverso meccanismo in cui si prevede la metà delle nomine da effettuare a settembre e l’altra metà solo “giuridiche”, (cioè sulla carta si è assunti ad ottobre 2015, ma il lavoro e lo stipendio, forse, arriverà dell’anno successivo). Si tratta di un’operazione che poteva essere fatta anche con le leggi vigenti, non c’era bisogno del voto di fiducia.
L'operazione sull'organico di diritto siffatta, l'unica da ultimarsi entro settembre p.v., poteva essere benissimo fatta con le leggi vigenti. Quindi non esisteva nessuna urgenza per ricorrere al voto di fiducia. Quest'ultimo dunque è ancora una volta solo un atto di imperio e di svuotamento delle prerogative parlamentari.L'operazione sull'organico di diritto siffatta, l'unica da ultimarsi entro settembre p.v., poteva essere benissimo fatta con le leggi vigenti. Quindi non esisteva nessuna urgenza per ricorrere al voto di fiducia. Quest'ultimo dunque è ancora una volta solo un atto di imperio e di svuotamento delle prerogative parlamentari.
Oltre alla mediazione (al ribasso) sulle assunzioni, restano, invece, tutti i super poteri del Dirigente scolastico, con modifiche veramente minime, che a nostro avviso prefigura una scuola gerarchica, aziendalista e in violazione dei principi costituzionali della libertà d’insegnamento.
Ma uno degli aspetti più gravi, è l’aver messo la fiducia su un DDL che vede in se ben 9 deleghe in bianco, che poi il governo dovrà riempire di contenuti nei prossimi 18 mesi. Un vero e proprio “horror vacui” percorre in queste ore il mondo della scuola: viste le premesse, cosa sapranno partorire i nostri su tematiche di fondamentale importanza, quali la formazione iniziale ed il reclutamento, la ridefinizione del personale di sostegno, la revisione dei percorsi d’istruzione professionale, l’educazione e l’istruzione nel periodo 0-6, il diritto allo studio, la promozione e diffusione della cultura umanistica, l’adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero, l’adeguamento della normativa in materia di certificazione delle competenze? Su tutte queste materie, in pratica, il governo chiede una delega in bianco per poter “riformare”la scuola senza dover rispondere a nessuno, nemmeno al parlamento.
Il dissenso finora espresso in modo massiccio e compatto dalla scuola, attraverso una partecipazione storica allo sciopero unitario ed a tutte le iniziative messe in campo unitariamente dalle OO.SS, non si fermerà, ma anzi, prenderà nuovo vigore.
Da domani continueremo a difenderla, con tutti i mezzi a nostra disposizione, per cercare di ostacolare e modificare le scelte sbagliate ed antidemocratiche che sono state compiute in Senato. Non si illuda il premier che la scuola possa alla fine rassegnarsi alla sua decisione. La voce di protesta si farà sentire ancora più forte e chiara.