L’INTELLIGENZA CHE SA PARLARE AL CUORE. SEMINARIO SU GIANCARLO CERINI, RECENTEMENTE SCOMPARSO

Data pubblicazione: Jun 04, 2021 2:7:9 PM

Il 29 marzo, in un incontro in videoconferenza, abbiamo seguito l’ultimo l'appassionato intervento di Giancarlo Cerini sui temi del sistema integrato nidi e infanzia. Ha affrontato questioni complesse con ragionamenti chiari, apparentemente semplici, ma sostenuti da una robusta cultura pedagogica. Cerini possedeva il sapere e la saggezza necessaria a metterlo a disposizione degli altri. La sua scomparsa ci addolora. Mancherà alla scuola tutta. Dare continuità al suo impegno è un modo per far fronte a questa mancanza. Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL Abruzzo Molise hanno organizzato il 3 giugno u.s. un seminario di formazione che, prendendo spunto dall’incontro del 29 marzo, ha ripercorso il grande contributo che Giancarlo Cerini ha dato alla scuola pubblica italiana.

I lavori sono stati coordinati da Gianna Cortellini, Presidente di Proteo Teramo, che ha tracciato un profilo di Cerini, del suo impegno professionale, della sua voglia di migliorare la scuola con azioni e proposte fatte in maniera puntuale, frutto di elaborazioni pedagogiche di grande respiro.

Il seminario è proseguito con i ricordi di Mariella Spinosi, dirigente tecnico, che con Cerini ha condiviso un lungo percorso professionale fatto di autonomia del pensiero scientifico, di lavoro condiviso con l’obiettivo prioritario di rispondere ai principi costituzionali. Cerini era animato da una passione pedagogica orientata verso i bambini, verso i più deboli. Ha accompagnato tutte le transizioni degli ordinamenti, con un fare che non era mai divisivo, rispettando le idee degli altri. Credeva nella formazione fatta dal basso; da uomo delle istituzioni, operava perché la legge potesse funzionare; con un’attenzione particolare allo sviluppo professionale. Il suo apporto alla scuola è stato fondamentale, con un’impostazione che partiva dalla comprensione, dal dialogo e dal dispiegare una verità di fronte alla quale non c’erano alibi ma solo azioni concrete per migliorare la scuola pubblica italiana.

Nilde Maloni, dirigente scolastica, ha tracciato il profilo di Cerini come soggetto impegnato per la crescita professionale di tutti, con una chiara visione della scuola, che interpretava le diverse posizioni come ricchezza necessaria per crescere. Una impostazione che vedeva nelle relazioni professionali la base per un’efficace relazione educativa, nella quale la scuola dialoga dentro di sé ma anche con il territorio. In Cerini era forte il legame con l’apprendimento permanente, con una funzione sociale della scuola, con lo sviluppo delle competenze per la cittadinanza. L’ascolto e l’operatività sono una pratica difficile, ma l’aiuto reciproco pongono le basi per alleggerire il contesto e per sviluppare le professionalità connesse a un’idea di futuro.

Dopo la visione dell’intervento di Giancarlo Cerini al seminario del 29 marzo e un interessante dibattito che ha posto in evidenza il ruolo strategico del sistema zero – sei, ha chiuso i lavori Sergio Sorella, Presidente di Proteo Abruzzo Molise, il quale ha rilevato la grande autorevolezza della figura del pedagogista scomparso che con la cura della parola, usata con la semplicità di chi sa, la capacità di non essere divisivo, attraverso l’ascolto delle ragioni degli altri, l’attenzione al rapporto con il territorio, la necessità di mettere i bambini al centro della propria riflessione con un accompagnamento competente, la necessità di organizzare spazi adeguati, ha analizzato le competenze sulla base delle relazioni significative che il bambino e le bambine costruiscono nei loro percorsi di apprendimento. Il tutto dipende anche dalla valorizzazione professionale che deve esprimersi con passione e competenza.

Un seminario che, attraverso il ricordo e il lavoro di Giancarlo Cerini e della sua passione educativa, ha consentito di porre le basi per affrontare in maniera nuova la funzione docente e i compiti della scuola pubblica.