l’Europa condanna l’Italia. positivi segnali per i precari della scuola molisana
Data pubblicazione: Nov 27, 2014 7:18:31 AM
Finalmente è arrivata la sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo che stabilisce un principio sacrosanto: la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea.
Il rinnovo illimitato di tali contratti, per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali, non è giustificato. Gli accordi europei che regolano la materia impongono agli Stati di indicare le ragioni oggettive che determinano la reiterazione dei contratti a termine, ponendo anche un limite temporale di 36 mesi. Inoltre, occorre indicare le sanzioni per chi ne abusa e i risarcimenti che non devono essere inferiori al danno subìto dal lavoratore. La Corte, con questa storica sentenza, ritiene che non sia sufficiente che lo Stato dichiari l’intenzione di bandire i concorsi: deve indicare tempi certi del loro espletamento. Infine, il principio espresso vale sia per il settore pubblico sia per quello privato. Si tratta di una sentenza storica che deve essere subito applicata.
In Molise la FLC CGIL ha presentato oltre 200 ricorsi. I giudici di Larino e di Isernia avevano rinviato la decisione, in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia, mentre i ricorsi presentati a Campobasso erano calendarizzati presso la Corte d’Appello. Si aprono, con questa sentenza, spiragli importanti per trasformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato per un numero significativo di docenti e di ATA che lavorano da anni nelle scuole molisane. In particolare è un segnale positivo per gli ATA che erano stati completamente ignorati dal piano “la buona scuola” e che vede ulteriori riduzioni nella legge di stabilità 2015.
Soddisfazione è stata espressa dall’avv. Mario Mariano, dell’ufficio legale della FLC CGIL Molise, il quale nel ricordare che il giudice di Larino aveva già equiparato il servizio, ai fini della carriera e degli scatti d’anzianità, tra contratti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato, ha ribadito che con questa sentenza si dovrà porre fine ad un’anomalia tutta italiana e, contestualmente, si potranno riaprire i termini anche per coloro che in precedenza non avevano presentato alcun ricorso. In Molise i contratti annuali reiterati per più anni riguardano una platea di oltre 800 persone, tra docenti ed ATA. Per loro occorrerà attivarsi perché passino di ruolo e venga quantificato il risarcimento del danno a cui hanno diritto tutti i ricorrenti.
Il governo deve rapidamente intervenire con urgenza per sanare questa situazione anche perché altri ricorsi stanno per essere presentati ed è ragionevole prevederne il risultato di accoglimento da parte dei giudici. Bisogna che il MIUR comunichi quante persone sono iscritte alle diverse graduatorie, comprese quelle di istituto, e quante hanno i numeri per entrare nei piani di stabilizzazione riconosciuti dalla sentenza e che li stabilizzi subito, senza attendere l'inizio del prossimo anno scolastico.