La scuola del Molise alla manifestazione del 5 maggio

Data pubblicazione: May 06, 2015 8:45:36 AM

Dopo anni di difficoltà e divisioni i sindacati della scuola: FLC CGIL, CISL, UIL, Snals e Gilda, si sono ritrovati il 5 maggio 2015 insieme per chiedere una scuola migliore: riforme, investimenti, fine del precariato, rinnovo del contratto. Sindacati che raccolgono i consensi di un settore con 1 milione di addetti, che hanno proposte e idee. Rappresentano una faccia importante della democrazia e dell’investimento sul futuro del paese.

In piazza il 5 maggio il mondo della scuola ha portato la passione, il coraggio, l’orgoglio e le competenze per affrontare le tante difficoltà quotidiane che non sono state mai risolte, nonostante gli annunci, ormai da 15 anni, di roboanti riforme. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: precariato, incertezze, confusione ed autoritarismo. La scuola, sebbene sia stata vessata in tutti i modi con tagli e riduzioni, continua ad essere un luogo di incontro nel quale si sperimenta l’inclusione, la democrazia e l’apprendimento.Il 5 maggio anche la scuola molisana ha fatto la sua parte. La partecipazione allo sciopero generale è stata pressocchè unanime. Tantissime scuole chiuse ed aule deserte in quasi tutti i comuni della regione, con percentuali di adesione che sono le più alte di sempre, attestandosi in intorno al 90%. Uno sciopero riuscitissimo che consegna alla politica un messaggio chiaro e inequivocabile: la scuola pubblica non può essere incursione dei governanti di turno, è un diritto costituzionale da garantire agli alunni ed agli studenti. La grande adesione allo sciopero è anche il segno di un malessere diffuso testimoniato dai docenti, educatori, ATA e dai dirigenti scolastici. Ma rappresenta l’orgoglio di una categoria che vuol far bene il suo lavoro ed invece continua ad essere vessata in tutti i modi.

Oltre 200 lavoratori e studenti molisani giunti a Roma con la FLC CGIL Molise, insieme a quelli portati dalle altre organizzazioni sindacali, hanno manifestato da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, uniti contro un DDL che viola i principi costituzionali, disegnando una scuola gerarchizzata ed aziendalista, in cui si propone l'uomo solo al comando, con lo svilimento degli organi collegiali e dando, così, un colpo mortale alla scuola dell'autonomia. La scuola è il luogo di incontro delle diversità, dei mille colori, del pluralismo e della democrazia.Il governo prenda atto della straordinaria mobilitazione del mondo della scuola, faccia subito un decreto per stabilizzare i precari e apra il confronto con le OO.SS. per rinnovare i contratti e per disegnare una vera riforma. Lo sciopero ha dimostrato che questo governo non ha il consenso del mondo della scuola.Se non si darà ascolto alle richieste che hanno rappresentato la piattaforma della mobilitazione, non ci si fermerà; si andrà avanti con ulteriori forme di lotta e mobilitazione.

In gioco c’è il futuro dell’istruzione pubblica nel Paese.