Il Ministro Giannini in Molise, abbiamo bisogno di fatti e non di propaganda
Data pubblicazione: Sep 14, 2015 7:39:26 AM
In maniera repentina ed inattesa oggi il Ministro dell’Istruzione sarà in Molise. Nessuno ne sapeva niente. Dai comunicati ufficiali apprendiamo che si recherà presso le scuole dell’isernino. In particolare, dopo una visita ad Isernia, si recherà a Carovilli per parlare della “buona scuola” nelle aree interne.
Sappiamo che questo governo ha scelto di non avere interlocuzioni con le forze sociali e pertanto le OO.SS. non sapevano nulla dell’evento né, tantomeno, sono state invitate. Eppure sarebbe stato utile al Ministro ascoltare la voce di chi a scuola ci sta quotidianamente, ne conosce i problemi e si impegna perchè agli studenti molisani sia garantita una istruzione di qualità.
Le avremmo ricordato che la scuola molisana dal 2008 ad oggi ha perso 1600 posti di lavoro, 7000 alunni (siamo passati da 48.400 alunni agli attuali 41.500) e 30 Istituzioni scolastiche.
Le avremmo sommessamente fatto notare che il piano sulla “buona scuola” non prevede niente per le aree interne, non essendoci risorse aggiuntive o specifiche, mentre non si interviene in alcun modo sul dimensionamento scolastico e sulle mega istituzioni che si sono formate. Ricordiamo che in Molise nel 2006 c’erano 92 istituzioni scolastiche ora ne sono 55 (con il Convitto di Campobasso), ma, nelle intenzioni governative, dovranno essere 44. Infatti il rapporto sarà una istituzione ogni 900 alunni ed avendo il Molise 41500 alunni, il numero attuale sarà ulteriormente ridotto.
Le avremmo ricordato, infine, che con il sistema delle assunzioni previsto dalla buona scuola, recentemente si è perpetuata una ulteriore, palese ingiustizia. Quasi duecento precari molisani saranno costretti ad emigrare, mentre c’era il posto qui in Molise (essendoci state oltre 250 nomine a tempo determinato).
Questi sono i fatti!
Se poi il ministro verrà a dirci che potranno esserci meno pluriclassi nelle aree interne per effetto dell’organico potenziato, ricordiamo che la fase C, prevista per tale organico, ci sarà a novembre e ancora non si chiarisce che tipo di offerta formativa le scuole potranno richiedere. Inoltre, visti i tagli insiti nell’ultima legge di stabilità, tale organico rischia di essere utilizzato prevalentemente per garantire le supplenze brevi e l’organizzazione: altro che offerta didattica potenziata!
Nei fatti, non si restituisce il tempo scuola sottratto negli anni della Moratti e della Gelmini; gli organici dei docenti si fanno su 27 ore di scuola, per la primaria; non c’è il tempo prolungato e nella secondaria di secondo grado si mantiene la riduzione degli insegnamenti disciplinari. Su questo il governo avrebbe dovuto intervenire. Ridare il tempo scuola sottratto, perché, lo sappiamo, solo attraverso tempi distesi è possibile garantire il successo formativo degli alunni. La politica dei tagli e delle riduzioni ha portato la scuola molisana allo stremo.
La FLC CGIL Molise da tempo ha formulato proposte concrete sull’organizzazione scolastica, sulle azioni che gli Enti locali dovrebbero attivare per rilanciare il sistema d’istruzione regionale, sulla necessità di puntare sulla conoscenza per far ripartire anche il sistema produttivo. Solo in questo modo potremmo contribuire ad evitare lo spopolamento del nostro territorio.
Invece siamo ancora alla politica degli annunci e delle promesse.
Non è la propaganda che fa affrontare in maniera seria i problemi, non è la semplificazione che restituisce alla scuola il posto che merita nella società, non è l’autoritarismo, che consente ai ragazzi che frequentano le scuole molisane di vedersi riconosciuto il diritto costituzionale ad un’istruzione pubblica di qualità!