Il DDL scuola va cambiato, è una battaglia di civiltà per il futuro del Paese

Data pubblicazione: Mar 25, 2015 5:21:27 PM

Il 25 marzo 2015, presso il Life Hotel di Roma CGIL, CISL, UIL, Snals e Gilda si sono riuniti ed hanno incontrato le forze politiche per chiedere di cambiare radicalmente il disegno legge del governo sulla scuola. Il confronto con i parlamentari è iniziato con la Senatrice Francesca Puglisi (PD), poi con Giancarlo Giordano (SEL), in seguito con Laura Marsilio (Fratelli d’Italia) ed infine con Silvia Chimienti (MS5).

Le conclusioni della giornata sono state affidate al segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo, che si è detto soddisfatto soprattutto della capacità dei sindacati di superare le proprie divisioni per combattere unitariamente per quello che è un bene fondamentale del paese: la scuola pubblica. In un paese come il nostro attraversato da precarietà, povertà e instabilità questa unitarietà è fondamentale: noi siamo e dobbiamo essere, dice, al servizio del futuro dei bambini e delle bambine.La consultazione su La buona scuola, infatti, è stata una bufala: per come si è svolta, perché non si sono ascoltate le proposte di chi nella scuola ci lavora tutti i giorni e perché non trova molte corrispondenze con il piano attualmente in discussione. Il sindacato, che rappresenta i lavoratori, ha diritto di dire la sua e non si rassegnerà a consegnare nelle mani dei tribunali il destino dei precari: sarebbe una sconfitta, è il Parlamento, il dibattito politico a doverne rispondere. Il dirigente deve tornare ad essere quello dell’autonomia, altrimenti ministero e dirigenti diventano padroni di una scuola che si trasforma in caserma. Bisogna riconquistare il contratto nazionale: non si può parlare di valorizzazione e di professionalità senza parlare di contratto, che crea solidarietà e uguaglianza tra i lavoratori della scuola. Il sindacato non si farà chiudere in una logica corporativa di difesa, di interessi di nicchia: noi metteremo in campo ogni iniziativa a partire dal presidio di oggi pomeriggio a cui seguiranno iniziative territoriali fino alla grande manifestazione del 18 aprile per cambiare strutturalmente questo disegno di legge, perché la nostra non è una battaglia per il sindacato ma per il futuro del paese.

Alla manifestazione è intervenuta anche una delegazione della FLC CGIL Molise che ha portato il proprio contributo di idee e di proposte partendo dalla specificità di una piccola regione che deve fare i conti con dei processi che continuano ad impoverire la scuola pubblica. Nel pomeriggio, nonostante l’inclemenza del tempo, anche i precari molisani hanno partecipato al presidio davanti a piazza Montecitorio per ribadire il loro diritto alla stabilizzazione con un piano di stabilizzazione per tutti i precari esclusi, ma che vantano il diritto, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea; la sospensione del bando del concorso per permettere l’attuazione del piano di assunzione, in considerazione del turn over favorevole fino al 2018; la cancellazione della norma sul divieto di assunzione a tempo determinato dopo 36 mesi di supplenza, perché illegittima; il diritto all’abilitazione per le terze fasce delle graduatorie d’istituto, con l’indizione di un TFA speciale.

Su questi temi nei prossimi giorni si intensificherà l’iniziativa sindacale della FLC CGIL in Molise, con assemblee, incontri, dibattiti e mobilitazioni, per contrastare questo disegno regressivo del governo e preparare la manifestazione del 18 aprile.