I nostri timori trovano conferma: per i docenti precari molisani sarà esodo

Data pubblicazione: Sep 03, 2015 6:28:58 AM

I timori che avevamo espresso purtroppo hanno trovato conferma: alle ore 00.01 di questa notte, centinaia di docenti molisani, come quelli di tutta Italia, collegandosi all’apposita sezione del sito del MIUR, hanno scoperto quello che sarà il loro destino. Como, Ferrara, Milano, Pavia, Vicenza, Verona, Milano, Torino, Bergamo, Modena. Ma anche Genova, Perugia, Frosinone, per i più fortunati Roma. Non si tratta delle tappe di un tardivo giro d’Italia, stiamo parlando delle destinazioni dei docenti molisani, che ci sono state riferite in mattinata da centinaia di telefonate piene di preoccupazione. Il tutto è stato partorito da un “algoritmo del Miur” che mescolando punteggi e preferenze, ha generato per ogni docente la provincia da cui hanno ricevuto la proposta di assunzione a Tempo indeterminato.

Ora la scelta spetta al singolo docente: se deciderà di accettare la proposta, dovrà compilare l’apposito form presente sul sito. La mancata accettazione da parte del docente destinatario, invece, comporterà che non potrà più ricevere ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato e sarà definitivamente cancellato dalle graduatorie di merito e ad esaurimento in cui è stato finora iscritto. In questi giorni nelle sedi sindacali abbiamo toccato con mano la disperazione di quanti si sentono vittima di un vero e proprio ricatto: lasciare la propria terra ed i propri affetti a fronte della necessità di un lavoro stabile.

Unica magra consolazione: grazie all’accogliemento delle richieste delle OO.SS, i docenti nominati, laddove abbiano già conseguito un incarico, non dovranno raggiungere subito la sede assegnata nel caso in cui abbiano già in corso una supplenza (annuale o fino al 30/06), ma potrebbero rinviare di 10 mesi la effettiva presa di servizio. Anche per questi motivi la FLC CGIL Molise, dopo aver ottenuto lo svolgimento delle nomine annuali e entro il 31 agosto, invita i Dirigenti Scolastici a disporre le nomine a tempo determinato di loro competenza. Allo stesso tempo, torniamo ad invitare docenti a tempo indeterminato a rifiutare le ore eccedenti l’orario di cattedra, in modo da aumentare le probabilità di una supplenza per i precari e fare sì che molti non debbano spostarsi almeno per il prossimo anno.

Una domanda però sorge spontanea: a chi giova tutto questo? Lo abbiamo detto ieri e lo ripetiamo anche oggi: in Molise ci sono state 265 nomine annuali, attribuite in larga parte proprio ai precari che, invece, oggi hanno appreso di dover emigrare altrove per poter diventare di ruolo. Questo dimostra che c’erano i posti su cui si potevano fare le immissioni in ruolo, evitando “il gioco dell’oca” per tanti docenti che aspirano legittimamente, dopo anni d’insegnamento, ad un contratto a tempo indeterminato. La conseguenza dell’improvvisazione con cui si è proceduto nelle diverse fasi del piano di immissioni in ruolo sarà la penalizzazione delle professionalità e delle competenze di tanti docenti, tra cui moltissime donne.

Siamo sempre più convinti che occorre continuare la mobilitazione e le vertenze legali contro provvedimenti che fanno arretrare la scuola, calpesta la dignità delle persone, mortifica diritti sociali e civili.

Chiudiamo con le parole di Caterina di Campobasso, docente di sostegno della scuola primaria , riportate dalla stampa nazionale. “A 55 anni mi mandano in provincia di Modena. Come faccio a lasciare solo mio marito che ha 60 anni. Mi viene da piangere. Non riuscirò mai ad essere trasferita prima della pensione. E non ho neppure nulla da festeggiare: sono a 574 chilometri da Campobasso. E abbiamo scoperto che è una tragedia anche raggiungere il posto perché le ferrovie hanno soppresso alcune fermate”.

Al danno di un sistema congegnato in maniera assurda e punitiva, si aggiunge la beffa di vivere in una Regione in cui non è rimasto più niente.

Nemmeno la fermata di un treno che ci porta altrove.