Formazione professionale, basta promesse. Occorrono azioni immediate per porre fine al disagio dei lavoratori
Data pubblicazione: Feb 03, 2015 3:31:41 PM
Il 19 gennaio 2015 le OO.SS., unitariamente, hanno richiesto un incontro urgente per verificare “quali azioni avesse posto in essere la Regione Molise per dare attuazione agli impegni formalmente assunti il 23/12/2014”. In tale circostanza, lo ricordiamo, si era prospettata una soluzione alla vertenza della Formazione Professionale, con la sottoscrizione di un documento in cui la Regione si impegnava a far partire, in tempi brevissimi, un progetto di “Start up” del “Modello di Orientamento permanente”, chiedendo l’interlocuzione del Ministero del lavoro, al fine di utilizzare risorse pari complessivamente a 800 mila euro, avvalendosi del Formez e/o di Italia Lavoro. Se fossero sorte difficoltà nella attivazione di tali percorsi, la struttura Regionale avrebbe garantito direttamente la gestione delle attività progettuali. Inoltre, al tempo stesso, la Regione si dichiarava pronta ad avviare, con la massima tempestività, iniziative volte ad incentivare l’esodo degli operatori iscritti all’Albo regionale ed a strutturare il sistema di orientamento permanente regionale.
Da allora, un assordante silenzio è caduto sulla vicenda. Eppure ci sono stati fiumi di parole spese per rassicurare i lavoratori della formazione professionale sulla prosecuzione della loro attività lavorativa e sul riordino del sistema, in una logica di utilizzazione delle professionalità da spendere per far ripartire un settore nevralgico per l’economia regionale. Intanto, i lavoratori sono senza stipendio da ottobre, in molti casi avanzano mensilità arretrate ed ancora oggi non percepiscono il sostegno al reddito sotto forma di cassa integrazione in deroga. Ogni tanto si ha notizia di qualche “pellegrinaggio romano”, di qualche riunione informale, di qualche comunicato che appare più una strumentalizzazione politica che un intervento propositivo sulla questione.
La FLC CGIL Molise lo sostiene da tempo: il sistema regionale della Formazione Professionale ha una sua dignità e delle finalità istituzionali, sanciti dalla stessa Costituzione, e non può essere trattato alla stregua di prebende da promettere o da elargire. La politica deve uscire dalle solite promesse e fare delle proposte concrete e praticabili, che valorizzino le professionalità e puntino sulla rifondazione della formazione professionale, relegata ad un ruolo di Cenerentola ormai inaccettabile, che offende la professionalità di coloro che, con spirito di dedizione e sacrifici personali, stanno aspettando di conoscere quale sarà il proprio destino.
In tutto questo marasma, non aiutano certo le posizioni di quanti, facendosi paladini di un consenso unanime tutto da dimostrare, sono soliti fare fughe in avanti, avventurandosi in iniziative solitarie, che rischiano di indebolire, oggettivamente, le posizioni rivendicative da portare avanti. Non è pensabile di poter affrontare un problema di tale natura e di proporre soluzioni efficaci, senza una forte azione unitaria. Chi si muove in direzione diversa, può fare danni alla causa per la quale pur dice di battersi. Il rischio forte è di scambiare i diritti e la dignità dei lavoratori per delle gentili concessioni clientelari, da coltivare ciascuno nel proprio orticello, per fini per lo più strumentali.
È giunta l’ora di uscire dall’equivoco. La Regione non può più far finta di niente: la situazione dei lavoratori della formazione professionale è drammatica, e c’è il rischio che il disagio sociale esploda in manifestazioni di protesta anche eclatanti. Aspettiamo una convocazione nell’immediato dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, così come già richiesto. Intanto, è necessario uscire al più presto dalla gestione emergenziale del sistema. La FLC CGIL Molise ha da tempo presentato le sue proposte ed i suoi contributi: è ora tempo che i decisori politici si assumano le loro responsabilità, con proposte organiche sulla formazione professionale, da attivare mediante tutte le forme di intervento necessarie per consentire a questo settore strategico di poter assolvere alla sua missione. Se in tempi brevi, non ci saranno risposte adeguate intraprenderemo nell’immediato, insieme ai lavoratori, le opportune iniziative di mobilitazione.