Fondi Europei 2014-2020: adottato l’Accordo di partenariato, cosa si sta facendo in Molise?

Data pubblicazione: Nov 17, 2014 6:0:29 AM

Occorre aprire una discussione pubblica per utilizzare al meglio le risorse Europee destinate al sistema d'istruzione regionale. La FLC CGIL Molise è pronta a fare la sua parte.

Il 29 ottobre 2014 la Commissione Europea con la Decisione di Esecuzione C(2014) 8021 final, ha approvato alcune parti dell’Accordo di partenariato relativo ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE) per il periodo 2014-2020.

L’Accordo riguarda quattro Fondi:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),

  • Fondo sociale europeo (FSE),

  • Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

  • Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

Ogni fondo SIE al fine di realizzare la strategia dell'Unione Europea (Strategia Europa 2020) per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, sostiene 11 obiettivi tematici (OT) due dei quali riguardano il sistema d’istruzione, il 9 e il 10:

  • promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione;

  • investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente.

Le risorse europee complessivamente disponibili per questi due obiettivi sono di oltre 8.000.000,00 di €. L’Accordo di partenariato per la politica di coesione verrà attuata mediante vari programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR).

I programmi nazionali cofinanziati dal FESR e/o dall’FSE sono 11:

  1. PO «Ricerca e innovazione»,

  2. PO «Politiche attive per l’occupazione»,

  3. PO «Inclusione»,

  4. PO «Istruzione»,

  5. PO «Imprese e competitività»,

  6. PO «Reti e mobilità»,

  7. PO «Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile»,

  8. PO «Città metropolitane»,

  9. PO «Cultura»,

  10. PO «Legalità»

  11. PO «Governance».

Solo l’allocazione delle risorse per il PON della scuola vale complessivamente € 1.180.741.376,00, ma il sistema d’istruzione potrebbe accedere anche a quello riguardante l’inclusione, la cultura e la legalità.

I programmi regionali per le 21 regioni e province autonome, generalmente distinti per i due fondi FESR e FSE, con l’eccezione delle regioni Calabria, Molise e Puglia, che disporranno ciascuna di programmi plurifondo, sono 39.

Per il Molise la ripartizione delle risorse dei Programmi Operativi Regionali è la seguente:

Le risorse complessivamente disponibili tra POR e PSR per Molise sono così ripartite:

Com’è noto alle risorse europee occorre aggiungere il cofinanziamento statale e quello regionale e delle province autonome. La percentuale di cofinanziamento nazionale ai sensi dell’art. 120 del Regolamento 1303/03, varia per asse prioritario e, se del caso, per categoria di regioni e fondo.

La legge finanziaria 2014 (Legge 147/13) al comma 240 prevede che il cofinanziamento sia ripartito per il 70% a carico dello Stato e per il 30% a carico delle Regioni e delle Province Autonome.

La medesima legge al comma 242 prevede la possibilità di attivare i cosiddetti programmi complementari al FESR e FSE. Si tratta di programmi finanziati attraverso eventuali riduzioni del tasso di cofinanziamento nazionale inizialmente programmato. In altre parole la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale viene trasferita al di fuori dei programmi operativi stessi, a favore di specifici interventi definiti, appunto, complementari. Tale modalità è stata già sperimentata durante la Programmazione 2007-2013 con il Piano d’Azione e Coesione (PAC). Il comma 243 della Legge finanziaria 2014 stabilisce inoltre la possibilità di concedere anticipazioni delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle Amministrazioni centrali dello Stato nel limite di 500 milioni di euro annui.

Il DDL di stabilità 2015 all’art. 44 prevede una serie di disposizioni riguardo al cofinanziamento nazionale dei Fondi europei relativi al periodo 2014-2020.

Com’è evidente si tratta di risorse ingenti, quasi le uniche in un contesto di gravi tagli e di drastiche riduzioni. Il sistema pubblico d’istruzione molisano è attrezzato per fare la sua parte. Occorre però che la Regione Molise investa in questa nuova funzione riconosciuta nella nuova programmazione dei Fondi europei. Purtroppo non abbiamo notizie di un coinvolgimento diretto in tale direzione.

La FLC CGIL Molise, nel dichiararsi disponibile a dare il proprio contributo affinchè tali risorse possano essere utilizzate dalle scuole, chiede che si costituisca una cabina di regia per sostenere ed orientare le istituzioni scolastiche in questo delicato passaggio, per favorire l’accesso a risorse significative che potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno per le scuole e consentirebbero di rilanciare il ruolo decisivo che il sistema pubblico d’istruzione e di formazione potrebbe avere per la crescita complessiva della regione.