EDUCAZIONE DEGLI ADULTI E DIMENSIONAMENTO. I NUMERI CHE FANNO VENIRE I NODI AL PETTINE

Data pubblicazione: Jan 27, 2015 4:58:43 PM

Eravamo stati facili profeti quando, contestando il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ne avevamo rilevato le criticità e le incongruenze, mettendo in evidenza che i numeri, se non fosse cambiato il quadro normativo nazionale, condannavano il Molise ad un ulteriore taglio di dirigenze scolastiche. Nel resto d’Italia il rapporto è di una istituzione scolastica ogni 1000 alunni, in Molise è di una per 760 alunni. Ciò determinerà in futuro probabili rimescolamenti con conseguenti caos organizzativi, funzionali e didattici.

Intanto, così come previsto dal DPR 263 del 2012, dal 1° settembre 2014 in molte regioni italiane sono stati avviati i nuovi centri per l’Istruzione degli Adulti, conosciuti con l’acronimo di CPIA. Nel contempo sono partiti anche i nuovi percorsi di secondo livello che sostituiscono gli ex corsi serali, ma che rimangono comunque incardinati nell’istituto superiore dove sono allocati.

La circolare 36 del 2014, che scandisce i criteri per l’espletamento dei due percorsi, lasciava intravedere una qualche attenzione (senza aumenti di organici) da parte dell’Amministrazione a un settore così strategico della scuola, un settore che coniuga i diritti di cittadinanza con quelli della formazione per tutto l’arco della vita. In essa si chiedeva alle regioni di deliberare per:

  • Identificare i CTP e le scuole carcerarie di primo livello ad essi associati da ricondurre nei CPIA;

  • Individuare la sede principale e le sedi associate ad esse collegate;

  • Accertarsi della consistenza della popolazione scolastica (400-600 alunni).

In Molise, nonostante la normativa sull’istituzione dei CPIA fosse antecedente all’approvazione del dimensionamento, tutto è rimasto fermo. Ora, per il prossimo anno scolastico, la regione ha chiesto alle province di pronunciarsi, entro il 29 gennaio ’15, su una proposta che dovrebbe istituire due CPIA, uno nella provincia di Campobasso e l’altro in quella di Isernia. Poiché, secondo la vigente legislazione, in regione vi sono troppe istituzioni scolastiche, la novità è che, per attivare i CPIA, occorre tagliare due dirigenze scolastiche. Quali istituzioni scolastiche tagliare? E’ prevedibile che si riaprirà la disputa del campanile.

La FLC CGIL Molise ha espresso, nel corso dell’incontro del 19 gennaio u.s. con l’assessore all’istruzione, la sua forte preoccupazione per il ritardo con il quale si è arrivati a disciplinare tale importante tematica, Occorre scongiurare che le lungaggini accumulate non si scarichino sugli utenti e sui lavoratori della scuola, ed è necessario utilizzare spazi adeguati ed autonomi per l’istruzione degli adulti.

Nel merito, abbiamo ribadito la nostra contrarietà a proposte di accorpamento che non siano motivate da un progetto organico. In tal senso, riteniamo che “accorpare” Istituti professionali ad istituti Tecnici dello stesso indirizzo o similari, in un breve periodo potrebbe decretare la fine dei primi, come si è già verificato in situazioni in cui l’Istituto più grande ha finito per fagocitare il più piccolo. Al contrario, piuttosto che sopprimerne la dirigenza, gli Istituti professionali andrebbero valorizzati ed aggregati in poli omogenei d’Istruzione secondaria, in modo da valorizzarne l’importanza e favorire adeguate “passerelle” tra i percorsi.

Appare evidente, in ogni caso, come la materia dovrebbe essere regolamentata complessivamente in una legge sull’istruzione, ancora assente in regione. A tal fine, abbiamo chiesto che si costituisca un tavolo di confronto che veda la partecipazione delle scuole autonome, affinché si esca dalla sacca sterile delle rivendicazioni localistiche e si possa programmare complessivamente l’offerta formativa regionale fuori da indebite pressioni e condizionamenti, che nulla hanno a che fare con la qualità del servizio scolastico da garantire agli studenti molisani ed ai migranti.