Dimensionamento: nel nuovo piano a rischio 10 istituzioni scolastiche
Data pubblicazione: Oct 09, 2015 8:13:15 AM
Si è tenuta ieri, 8/10/15, presso l’Assessorato regionale all’Istruzione, il primo incontro per affrontare nuovamente lo spinoso problema del dimensionamento scolastico. I numeri parlano chiaro, in Molise ci sono 40.834 alunni e 55 istituzioni scolastiche. La legge sul dimensionamento, la n. 183/2011 (legge di stabilità 2012), prevede 1000 alunni per ogni scuola autonoma. In Conferenza unificata Stato Regioni si sta discutendo, ormai da anni, del compromesso a 900 alunni. Se così fosse, al Molise spetterebbero 45 istituzioni scolastiche. Dieci in meno delle attuali. Ricordiamo che in Molise si assiste, in percentuale, alla riduzione di alunni più consistenti di tutto il Mezzogiorno d’Italia e dell’intero Paese. Se il decremento di alunni a livello nazionale è stato, per l’attuale anno scolastico, dello 0,01%, in Molise si è arrivati all’1,68%.
Di fronte a questo drammatico scenario, la FLC CGIL Molise ha chiesto che la Regione non faccia semplici operazioni ragionieristiche, tagliando altre istituzioni scolastiche, chiudendo plessi e adeguandosi a quanto stabilito dalle norme in materia. Tra l’altro, l’intero comma 4 dell’art. 19 della legge 111/2011 è stato ritenuto incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Per cui occorre che il governo regionale si batta negli incontri nazionali perché non continui la penalizzazione delle piccole regioni e le aree interne. E’ ora che la regione Molise si impegni in tutti i modi, sollevando anche la questione di illegittimità costituzionale nei confronti della Legge 107/2015 (la cd “Buona Scuola), come hanno fatto altri consigli regionali. Anche in tale legge ci sono norme che, se applicate, non garantiranno: la libertà di insegnamento, il diritto all’istruzione e la parità di condizioni di partenza tra le scuole delle diverse aree.
Le proposte della FLC CGIL in materia sono note da tempo, il dimensionamento deve perseguire i seguenti obiettivi essenziali:
- nessuna scuola deve rimanere priva di DS e DSGA;
-occorre individuare un ragionevole parametro medio regionale che può essere di 750 alunni per istituzione scolastica, al netto delle scuole site in comunità montane e in aree a specificità linguistiche ed interne;
- evitare la costituzione di istituti con un numero altissimo di plessi che interessano tanti comuni;
- istituire scuole dell’infanzia e primarie quanto più vicine possibile all’utenza per evitare i disagio dei trasporti e dell’accompagnamento e le pluriclassi;
- istituire Istituti comprensivi solo dove sarà assicurata una effettiva continuità didattica: a cinque classi di scuola primaria corrispondano tre classi di secondaria (un ciclo vero e continuo di otto anni);
-presenza di istituti secondari di secondo grado secondo le specificità culturali ed economiche legate al territorio (tecnici, alberghieri, artistici, agrari, nautici) con la costituzione di poli omogenei;
- procedere al nuovo dimensionamento con tempi distesi;
-programmare la rete scolastica su base triennale per darle stabilità;
-tutti gli assessorati devono essere coinvolti nel piano (istruzione, trasporti, edilizia scolastica, agricoltura) per non ripetere gli errori del passato.
La FLC CGIL Molise, sulla base di questi principi, porterà avanti la sua iniziativa politica e sindacale chiedendo che ci sia un’assunzione di responsabilità dei decisori politici, ricordando che negli anni scorsi avevamo denunciato tutte le incongruenze dell’attuale piano di dimensionamento, rilevandone i rischi, le approssimazioni, le forzature e la penalizzazione per gli studenti. Ma la politica del campanile ne ha realizzato uno che, a distanza di soli due anni, fa acqua da tutte le parti. Vigileremo perché non si ripetano gli errori del passato, a partire dalla semplice accettazione di norme palesemente incompatibili con la nostra realtà scolastica e territoriale.