Chiamata diretta, in Molise 600 docenti in mano alla discrezionalità dei d.s.
Data pubblicazione: Jul 17, 2016 5:23:15 AM
Non ha trovato una positiva conclusione la trattativa sull'assegnazione dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole (la cd “chiamata diretta”). Dopo una prima intesa politica con le organizzazioni sindacali, che definiva procedure trasparenti e oggettive per garantire l’incontro tra richieste qualitative delle scuole e requisiti dei docenti, salvaguardando esperienze e punteggi, il MIUR ha presentato una pleteora di requisiti nazionali dai quali le singole scuole avrebbero dovuto indicarne quattro. Molti di quei requisiti non avevano alcun riferimento alla concreta attività didattica, culturale e pedagogica dei docenti.
Le organizzazioni sindacali unitariamente avevano proposto un numero limitato di requisiti nazionali inequivocabilmente verificabili e certificabili che eliminassero ogni potere discrezionale e eventuali contenziosi.
Il vero obiettivo del Ministero invece era un altro: rendere del tutto ininfluente, nelle scelte delle scuole, la tabella nazionale, lasciando alla massima discrezionalità dei dirigenti la scelta dei docenti a cui assegnare gli incarichi, riducendo al massimo l’utilizzo dei punteggi.La logica è quella di incentivare concorrenza tra insegnanti e scuole, in una sorta di mercato di titoli che darà luogo ad ingiustizie e contenziosi.
È evidente che si vuole proseguire sulla strada della fallimentare legge 107/15, che non ha alcun consenso nel mondo della scuola, sta determinando confusione e incertezza e non favorisce il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
Il Ministero dell’Istruzione è l’unico responsabile della rottura che si è consumata al tavolo della trattativa riguardante l’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, con il rischio di determinare conflitti e contenziosi infiniti.
Intanto ci accingiamo ad assistere ad una corsa contro il tempo per procedere ai trasferimenti e alle assegnazioni dei docenti che sarà sicura causa di caos nelle scuole.
Ricordiamo che in Molise circa 600 docenti attendono di sapere a quale ambito nazionale sono stati assegnati, e in che modo verranno individuati dalle scuole.
La FLC CGIL si impegna a tutelare in ogni forma possibile i diritti dei docenti e la loro dignità. Vogliamo salvaguardare la libertà di insegnamento e di apprendimento, valori costituzionali irrinunciabili che non possono essere cancellati trasformando le scuole in aziende.