AUMENTANO LE DOMANDE PER ANDARE IN PENSIONE ANCHE IN MOLISE
Data pubblicazione: Feb 02, 2015 6:43:26 PM
In questi giorni si sono chiuse le funzioni riguardanti le domande di pensionamento del personale della scuola. Si è registrato un aumento dei pensionamenti a livello nazionale: 22420 rispetto ai 17237 dello scorso anno. I dati non sono ancora ufficiali, ma la tendenza dovrebbe essere confermata anche per il Molise, dove nella scuola andranno in pensione più persone rispetto allo scorso anno. Si passerebbe da 111 pensionamenti, dello scorso 1 settembre 2014, a 148 pensionamenti a partire dal 1 settembre 2015. Un aumento significativo, in linea con la tendenza nazionale che ha visto un incremento attorno al 40% dei pensionamenti nella scuola.
Ecco la ripartizione provvisoria dei pensionamenti dl personale docente ed ATA nella regione Molise dal 1° settembre 2015:
Dopo il tracollo dei pensionamenti causato dai criteri introdotti dalla Riforma Fornero, il turn over torna a crescere, alimentando le speranze dei precari che aspettano di poter essere stabilizzati. Restano tutti i problemi per quanti, avendo specifiche condizioni personali, richiedono una flessibilità in uscita, non riconosciuta dalla rigidità dell’attuale sistema pensionistico che va cambiato.
Ci sono insegnanti ed ATA che sono stati beffati dalla riforma Fornero e sono costretti ad andare in pensione 5-6 anni dopo quello che avevano programmato con le regole precedenti. Il blocco ha riguardato coloro che avevano i requisiti nel 2011, la cosiddetta quota 96, sulla quale il Parlamento più volte si è pronunciato positivamente, senza risolvere il problema e costringendo gli interessati a ricorrere al contenzioso per vedere riconosciuti dei diritti sacrosanti. E’ stato un vero e proprio scippo attuato con l’unico obiettivo di fare cassa penalizzando, ancora una volta, i lavoratori pubblici. Occorre, invece, ripristinare un sistema pensionistico solidale che dia certezza ai giovani per il loro futuro ed agli anziani perché non siano prigionieri di una gabbia dalla quale non si può uscire.
La scuola sta subendo di tutto. Il taglio delle risorse e degli organici, il blocco degli scatti d’anzianità e del contratto, fermo ormai dal 2009, tutti elementi che hanno determinato una fuga di coloro che avevano i requisiti minimi per andare in pensione.
Intanto aspettiamo di conoscere gli effetti della Buona scuola sul sistema d’istruzione e sul reclutamento. L’unica cosa certa è che continua in Molise il taglio delle dirigenze scolastiche, come dimostrano le vicende di questi giorni sui CPIA, e proseguiranno le riduzioni degli organici del personale ATA; difficile pensare che in questo modo si valorizza la scuola pubblica.