ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. IN MOLISE RISORSE RIDOTTE DEL 30% IN POCHI ANNI

Data pubblicazione: Oct 25, 2014 11:18:2 AM

In questi giorni il MIUR ha reso noto la ripartizione a livello regionale delle risorse destinate alle attività di alternanza scuola lavoro, nonché le caratteristiche dei progetti finanziabili. Ai sensi dell'art. 6 comma 2 del DM 351 del 21 maggio 2014 le somme complessivamente disponibili per l'alternanza sono pari a euro 11.000.000,00 sensibilmente inferiori rispetto allo scorso anno.

In Molise per i progetti innovativi si tratta di briciole. Solo € 63.267 così ripartiti: € 19.722 agli Istituti Professionali; € 37.378 agli Istituti Tecnici e € 6.167 ai Licei. Tre anni fa tali disponibilità erano € 88.422. Un taglio di oltre il 30% in poco tempo.

Per ciascun ordine di scuola la ripartizione è in proporzione al numero degli alunni iscritti nelle classi seconde, terze e quarte, come risulta dall'anagrafe degli studenti. I progetti innovativi di alternanza devono: offrire a tutti gli studenti dai 15 ai 18 anni l'opportunità di apprendere mediante esperienze didattiche in ambienti lavorativi privati, pubblici e del terzo settore; valorizzare una formazione congiunta tra scuola e mondo del lavoro; assicurare ai giovani oltre alle conoscenze di base, anche l’acquisizione di maggiori competenze per l’occupabilità, l’auto-imprenditorialità.

Il Decreto sottolinea l'importanza del rapporto con il territorio ed in particolare con i poli tecnico-professionali, gli istituti tecnici superiori e le reti di impresa. In questo senso in Molise manca qualsiasi intervento programmatore da parte della regione. Si accentua l'idea che l'alternanza debba essere sostanzialmente finalizzata a dare risposte alle “richieste del mercato del lavoro” e che i percorsi debbano essere progettati insieme alle imprese, e questo nonostante che le norme in vigore prevedano percorsi progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica.

Mancano nei documenti ministeriali precisi riferimenti ai concetti di stage, tirocinio, alternanza così come definiti dalle Linee guida del triennio degli istituti tecnici e professionali. Non vi è un solo accenno alla necessità che i percorsi siano coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale (nei tecnici e professionali) e con il profilo degli studenti nel sistema liceale. C’è il rischio concreto di sfruttamento degli studenti da parte delle aziende per dotarsi di manodopera a costo zero. Manca la connessione tra la valutazione dei percorsi in alternanza e la valutazione al termine di ciascun periodo scolastico.

Si tratta, com’è evidente, di un’azione debole, sia da un punto di vista delle risorse disponibili che continuano a ridursi (nonostante le promesse assunte nel documento “La buona scuola”), sia perché non è in grado di difendere l'orizzonte culturale e formativo definito, ad esempio, dalle Linee guida del triennio degli istituti tecnici e professionali. Si allarga, così, ulteriormente la forbice tra annunci roboanti e risorse disponibili. Un progetto di alternanza che rischia di trasformarsi soltanto in lavoro gratuito prestato dagli studenti delle scuole con dubbi concreti sulla ricaduta formativa e professionale.